Il debito è un concetto astratto, esso non può essere sovrano rispetto a un popolo.
L’ Art.1 della Costituzione è la prima cosa che ricorda: “la sovranità appartiene al popolo”. Il debito è uno strumento di asservimento, sempre!
Inoltre non è affatto vero che debitore e creditore sono la stessa persona perché debitore è lo Stato, creditore è la banca centrale e nessuna delle due "entità" è una persona. E comunque i due soggetti erano ben distinti e separati già prima del 1981.
Ovvero, per capirci: tanto lo Stato quanto la banca sono “enti astratti di imputazione giuridica”, ove gli interessi del popolo NON vengono rappresentati.
L’astrazione giuridica è l’artifizio usato per evitare che il mantra del debito cada come un castello di sabbia. Inoltre, se corrispondesse a verità l’assunto secondo il quale il nostro paese godeva di “Piena sovranità monetaria” almeno fino al 1981, l’emendamento discusso in assemblea costituente il 24 Ottobre del 1947 sarebbe stato approvato[5].
Esso infatti prevedeva “L’autorizzazione del parlamento a battere moneta”. A quel punto avremmo pututo dire che gli Artt. 1, 47 e 117 della Costituzione sarebbero stati applicati e rispettati.
Perché, come soleva ricordare il Prof Giacinto Auriti, il contenuto della norma giuridica è duplice. Essa prevede l’interesse giuridico da tutelare e il bene giuridico da tutelare. Se manca uno di questi contenuti la norma resta, come in effetti ora è, lettera morta. Nel nostro caso se prevedi un diritto in astratto senza approntare gli strumenti che lo realizzino, è chiaro che l’impianto normativo diventa uno specchietto per allodole.
La ragione per cui chi detiene il potere politico di una nazione emette titoli di debito, obbligando il popolo a pagarne gli interessi, è solo una: il dominio, l’imperio sul popolo.
Link: http://pocobello.blogspot.it/2016/05/la-costituente-rifiuto-di-inserire-la.html?m=1
Alessandro
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