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sabato 7 settembre 2013

Ancora Sulla Proprietà.

Ave Fratello Caro,

Ecco uno scambio con il Nostro Fratello Bruno, Sulla Proprietà Privata, un Pozzo di Conoscenza!

Bruno:
Per me senza perderci nei meandri giuridici e costituzionali del Diritto di Proprietà è questa riportata:
La facoltà di godere della cosa
 di utilizzare o non utilizzare la cosa (cosiddetta "disposizione materiale") per trarne tutte o nessuna utilità. Tale facoltà contempla anche la possibilità di trasformare, e, al limite, di distruggere la cosa. Per le cose fruttifere implica il diritto di farsene propri i frutti, sia naturali sia civili.
Il godimento della cosa realizza quello che è il suo
 valore d'uso.
Premessa.
La pienezza del diritto di proprietà
Il proprietario può fare della cosa tutto ciò che non sia espressamente vietato. Quando sulla cosa siano

istituiti diritti reali minori, la proprietà cessa di essere piena per diventare nuda proprietà

Tuttavia resta potenzialmente piena; nel momento in cui il diritto reale minore si estingue, il contenuto del diritto di proprietà si espande e riacquista, automaticamente, tutta la sua pienezza (cd. elasticità della proprietà).

Conclusioni:

Si dice proprietà Privata, proprio perchè intrinsecamente è legata al possesso (Proprio) di qualcuno di utilizzare ed averne il libero godimento della cosa.In pratica è una "conditio sine qua non", ovvero non ci può essere l'una se non c'è di fatto anche l'altra. 

E' tutto chiaro? In definitiva, rispondendo da comune lettore al tuo post, suggerito: Intanto la puoi chiamare Privata appunto perchè è PROPRIA. Se la volessi chiamare PROPRIA, di fatto stai dicendo che è PRIVATA. 

Cioè TUA, ovvero PROPRIA.
Non penso si possa riuscire a demolire questo semplice ragionamento.Rifletti e se vuoi aggiorna il post. 


Questa La mia Riflessione:

Una riflessione, se possono espropriartela, come puo' esser tua? Qui sento puzza di bruciato.. Godere di un bene e di una proprietà e' un Nostro Diritto di Nascita

Di quello che dice la Legge dell'Uomo puo' interessare meno, quando c'e' chi si arroga il "diritto" di fare le regole senza il Nostro consenso.

Questa e' imposizione, contratto unilaterale, e per tanto invalido. Nessuno, mi ha mai sottoposto le "regole"(leggi) della società dicendomi: "Ne vuoi far parte? Questo e' quello che devi rispettare..." Tu come la chiamai??



Con Amore
sandro di gaia

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